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Piazza San Marco, Teatro la Fenice, Campo Sant’Angelo, Campo San Beneto, Campo Santo Stefano, Campiello Pisani, Campo San Maurizio

Se dovessi cercare una parola che sostituisce ‘musica’ potrei pensare soltanto a Venezia

(Friedrich Nietzsche)

Venezia giocò un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione della musica e già a partire dal Trecento nelle sue chiese e nei suoi palazzi si tenevano rappresentazioni sia sacre che profane.

Nella chiesa di San Marco le esecuzioni musicali erano condotte da un maestro di cappella che dirigeva una scuola di cantori, la cui importanza crebbe con l’introduzione della musica polifonica da parte di Adriano Willaert. Uno dei suoi successori, Claudio Monteverdi, introdusse un linguaggio più moderno ed originale ed è grazie alle sue innovazioni che si arrivò alla composizione del primo dramma musicale.

La sua eredità fu raccolta più tardi con l’apertura nel 1637 del primo teatro musicale pubblico a pagamento, la cui struttura architettonica servì da modello per la costruzione di molti altri teatri. Con la diffusione di quest’arte molti membri delle famiglie patrizie, che vi possedevano i palchi e li affittavano, decisero di diventare impresari teatrali.

In seguito all’iniziativa di un gruppo di nobili e borghesi venne costruito il teatro la Fenice, l’ultimo ad essere edificato prima della caduta della Repubblica di Venezia. Nell’Ottocento fu sede di numerose prime assolute di opere di Rossini, Donizetti e Verdi e di un concerto privato per la moglie di Richard Wagner. Il compositore tedesco, affascinato da Venezia e dai canti dei gondolieri, amava passare i suoi pomeriggi seduto al caffè Lavena ad ascoltare la banda musicale.

In questo periodo rimanevano ancora in funzione i quattro Grandi Ospedali, dove si organizzavano concerti e si insegnava musica e canto alle ragazze orfane. Questa tradizione passò alla scuola di musica dedicata a Benedetto Marcello, ancora oggi conservatorio di Venezia.

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